Quello che sta letteralmente bloccando l’Italia è un virus subdolo, anche perché non è assolutamente facile riconoscere una sua precisa peculiarità, in quanto i sintomi sono in qualche modo comuni a quelli dell’influenza e delle altre malattie da raffreddamento tipiche della stagione fredda.
Il Covid-19 sta colpendo l’Italia in un periodo nel quale l’influenza stagionale è ancora diffusa, sebbene calante, e questo complica ulteriormente il quadro. I campanelli d’allarme sono in genere legati a febbre, tosse secca e, nei casi più importanti, difficoltà respiratorie.
In genere, quando il decorso di questi sintomi, che sono anche tipicamente collegati all’influenza, persiste per più giorni e si aggrava, allora è possibile si possa trattare di coronavirus. Ogni volta vi sia il sospetto di una sindrome da coronavirus è necessario sottoporre la persona al tampone per la conferma.
Stabilito che il tampone viene in genere sottoposto solamente ai sintomatici o alle persone che hanno avuto contatti con altre persone risultate positive al virus, vi è stimata anche una parte di popolazione infetta che non manifesta sintomi e che può superare il coronavirus indenne.
Ogni persona può quindi manifestare in modo diverso la malattia da coronavirus e non manifestare tutti i sintomi. Secondo uno studio realizzato in riferimento all’epidemia in Cina, la febbre è presente in quasi tutti i casi di malati sintomatici e può salire molto senza passare nemmeno con gli antipiretici.
La tosse è un altro elemento comunissimo, presente nel 67,7% dei casi di malati di coronavirus. Una particolarità è che la tosse viene descritta come secca, stizzosa e insistente, non grassa e neanche con catarro.
Il respiro corto, a volte fino a una vera e propria dispnea, comprende poco meno del 20% dei casi, ma è uno dei sintomi che destano maggiore allarme e possono far propendere per sospettare la presenza del coronavirus. Nei numeri di emergenza viene infatti valutato come sintomo importante.
Ci sono poi tutta una serie di sintomi sempre riconducibili al coronavirus, fra i quali l’affaticamento (38,1%), la produzione di espettorato (33,4%), il mal di gola (13,9%) e altri ancora, fino a problemi intestinali e congestione congiuntivale. Ricordiamo che tutti i sintomi si sviluppano in media 5-6 giorni dopo l’infezione.