L’analisi dei dati rilevati dal satellite Copernicus Sentinel-5P rivela un significativo abbattimento dell’inquinamento atmosferico in tutta Italia, particolarmente visibile in tutto il Nord dove normalmente si osservano valori elevati di emissioni di biossido di azoto (NO2). E’ l’effetto quasi immediato del blocco nazionale istituito per prevenire la diffusione del Coronavirus/COVID-19.

La mappa a corredo mostra un calo abbastanza significativo delle emissioni di biossido di azoto, in particolare sulla Pianura Padana.
Le emissioni sono strettamente correlate anche alle condizioni meteo e alla copertura nuvolosa, ma in questo caso il cambiamento è abbastanza evidente anche perché è stata la prima area del nostro Paese a subire gli effetti della diffusione del virus e quindi la prima ad affrontare le restrizioni più robuste (dal blocco dei trasporti al blocco delle attività industriali, ad esempio).
Il biossido di azoto fa parte di un gruppo di inquinanti atmosferici gassosi ed è generato dalla combustione di combustibili fossili, in particolare dai sistemi di riscaldamento, dai motori di veicoli, dalla combustione industriale e dalle centrali elettriche. Ecco perché non ci si deve sorprendere del calo delle emissioni quale conseguenza del blocco e della sospensione di molte attività commerciali in tutto il Nord Italia.
Ricordiamoci che l’NO2 è noto per i suoi effetti altamente negativi sui polmoni e su coloro che hanno problemi respiratori, aggravandoli.