Abbiamo parlato vivacemente del Vortice Polare di quest’anno, della sua intensità eccezionale che sta determinando tempeste particolarmente violente sulle regioni più settentrionali del nostro Emisfero, dove si susseguono aree di bassa pressione molto profonde che sono accompagnate da vento di forza sino uragano. Oltre che intense nevicate.

Le medie latitudini di Europa, Asia, Nord America prevalgono spesso le alte pressioni che hanno azzerato il clima tipico invernale. Ma ci sono delle novità: il Vortice Polare parrebbe prossimo a una moderata crisi dovuto alla sua assurda ampiezza, generata dalla sua eccezionalità, e andrebbe a estendere la sua influenza verso sud. In poche parole il Vortice Polare è così intenso ed ampio che si potrebbe estendere sensibilmente verso sud, e ad intermittenza interessare latitudini medie. Per tale motivo che i modelli matematici di previsione iniziano a intravedere un cambiamento anche sull’Italia, con il transito di aree di bassa pressione associate a perturbazioni a carattere freddo.
Ora come ora non stiamo intravedendo ondate di gelo importanti per il medio termine, in quanto il Vortice Polare è estremamente intenso, e fa da deterrente alle ondate di gelo provenienti da nord, ovvero attenua gli forti scambi di masse d’aria secondo i meridiani. Quello che appare sempre più probabile è che il Vortice andrà in crisi verso l’inizio della primavera, quando dovremmo avere una mitigazione del clima. Ciò destabilizzerà ebbe parecchio la nuova stagione che diventerebbe frequentemente perturbata, con temperature a tratti anche sotto la norma.
Viviamo una fase climatica di estrema variabilità, anche se il tempo in qualche modo che viviamo in Italia, appare piuttosto statico, ma complessivamente l’atmosfera non non si è immobilizzata. Quindi non appena le alte pressioni lasceranno spazio, verremmo interessati da condizioni di acuto maltempo. In merito all’intensità del maltempo, abbiamo osservato che ogni peggioramento è accompagnato da fenomeni atmosferici rilevanti. Gli scorsi giorni abbiamo avuto eccezionali burrasche di vento con molti danni, persino dei feriti. Il vento aveva danneggiato anche edifici, ed è divenuto un pericolo per i passanti e gli automobilisti. Tanto che le autorità avevano diramato delle allerta meteo.
La novità odierna che ci potrebbe essere un’anticipazione dell’influenza negativa del Vortice Polare anche sull’Europa mediterranea, e magari d’Italia, con fasi tempo perturbato che ci potrebbero accompagnare nella fine di febbraio.
In merito alla tesi che abbiamo evidenziato ieri, sul mese di marzo potrebbe essere piuttosto instabile, anche caratterizzato da ondate di freddo, non abbiamo novità, se non ché maggior convinzione, ma non certezza, che quella la parte di Primavera possa esserne fortemente influenzata, in quanto il Vortice Polare primo poi andrà in criticità, e quando questo succede le condizioni meteo nell’Emisfero vanno in subbuglio, si creano aree di bassa pressione alle latitudini medie, e persino burrasche a causa dei contrasti termici piuttosto consistenti, perché nel frattempo le aree tropicali iniziano a scaldarsi, e quindi quando giungeranno venti da sud, questi saranno piuttosto miti rispetto a quanto viene adesso, mentre quelli freddi continueranno essere gelidi.
Non ci resta che attendere quindi ulteriori conferme su quello che potrebbe succedere, e ricordiamoci che in condizioni meteo estreme, in poco tempo si può passare da periodi molto miti a freddo intenso, ed anche da previsioni di freddo a quelle di caldo e alta pressione: ritrattamento della previsione meteo.
Con Marzo, dovrebbe cambiare e la durata degli eventi meteo estremi. Attualmente siamo sotto un’area di alta pressione pressoché un mese e mezzo, interrotta temporaneamente dal brusco transito di qualche perturbazione. Questa si chiama situazione di blocco, e avviene in un contesto globale di vivaci correnti atmosferiche.
In Primavera queste situazioni generalmente sono meno frequenti, ma non assenti, si veda il blocco freddo avvenuto lo scorso Maggio, mentre rileviamo che la loro frequenza è decisamente maggiore nelle stagioni estreme: l’Inverno e l’Estate.
D’Estate queste situazioni generano ondate di calore persistenti e molto intense. Ma in alcune aree anche persistenti condizioni meteo che appaiono poco estive. Ciò è capitato qualche anno fa in Italia, la scorsa estate è successo nella Russia europea.
In conclusione: la fine di Febbraio potrebbe essere invernale, ci attendiamo conferme e non smentite dai super calcolatori, ma il meteo fa quello che vuole, nessuno può controllarlo. La previsione meteo stima delle linee di tendenza, noi ci siamo soffermati sul rischio freddo, ma potremmo anche analizzare quale è il rischio di avere una Primavera molto calda, persino con scarsa di precipitazioni.