Avrete notato un aumento della frequenza delle grandi piogge concentrate in tempi molto brevi anche in Italia, con alluvioni lampo e nubifragi. Per meglio intenderci, in tempi molto brevi, piove come dovrebbe piovere in un mese, ma anche in sei mesi. Tali piogge sarebbero tipiche di climi semi desertici, dove le precipitazioni annue sono irrisorie, ed è sufficiente un temporale per dare tanta acqua quanta ne dovrebbe cadere in media anche in un anno.
Lo scorso inizio d’Inverno hanno fatto il giro del mondo le immagini del deserto inondato, con cammelli e dromedari che nuotavano nelle torbide acque venute d’ogni dove.
Qualche giorno fa, nell’ovest genovese, un temporale di lunga durata (auto-rigenerante) ha buttato giù fin sino a 450 millimetri di pioggia. Ovvero quasi la metà delle piogge che cadono come media in un anno o tutto l’Autunno, sono venute in una notte.
Ma situazioni come questa, anche se con precipitazioni meno intense, ne potremmo riportare a decine questi anni. Insomma, piove troppo forte ed in breve tempo, poi seguono periodi di assenza di pioggia, persino di siccità.
In passato, ma in anni molto distanti da oggi, di alluvioni ne abbiamo avute, così come annate con piogge concentrate in tempi brevi, ma ai tempo attuali questi eventi meteo fanno una notizia a se, in quanto vengono correlati ai cambiamenti del clima, all’aumento della temperatura media del Pianeta.
Molti scienziati affermano che nel futuro pioverà sempre più in modo irregolare. Questo comporta dei seri problemi all’ambiente, ma anche alla disponibilità di acqua dolce. Le piogge così intense fanno affluire l’acqua verso il mare rapidamente rispetto a quelle durature e distribuite in ampi periodi. Insomma, le piogge torrenziali danno minori benefici, oltre che danni, rispetto a piogge di media intensità.