La Grande Mela era uscita dal coprifuoco, per quella che sarebbe dovuta essere la più grande nevicata della storia recente. L’allarme meteo è finito. C’è stata solo una normale abbondante nevicata.
Fa meraviglia leggere che la previsione meteo di una super tempesta, a poche ore dell’evento, si è rivelata un clamoroso errore. Si parla di New York, capitale del progresso scientifico mondiale.
Perché New York è New York, e sbagliare clamorosamente una previsione meteo a New York è un vero disastro per i meteorologi locali.
TV, Radio, ma sopratutto Internet, trasmettevano da ieri in diretta l’impatto sulla città della super nevicata, stimata sino a ieri in una previsione di 120 cm di neve, valore poi sceso a 90 cm.
Eppure il modello matematico GFS indicava per la Grande Mela una nevicata complessiva di 30 cm, modestamente come da nostre (Meteo Giornale) previsioni meteo. Ma si sa, per gli USA non diamo bollettini ad alta risoluzione, ed in virtù dell’entità dell’evento, il nostro poteva essere un errore. E invece non lo è stato.
E c’è da domandarsi come mai i modelli matematici abbiano sbagliato una previsione così dettagliata, così importante. Come mai sia stato diramato un allarme meteo che ha bloccato decine di milioni di persone in casa?
In prima battuta potrei dire che la previsione meteo è la stima del tempo che farà, che non è mai una certezza. L’errore è possibile, è normale che vi possa essere, e la grande nevicata di New York ne è un eclatante esempio da rammentare in futuro. E nessun meteorologo è il buffone come taluni lettori amano dilettarsi a scrivere nei social network. Bensì questa è una scienza dove l’errore ci sta anche nella previsione a breve termine, e questo può succedere anche a New York come a Milano, Roma, Palermo ed il più piccino villaggio italiano.
La tempesta di New York deve rammentare che la previsione meteo non è inaffidabile, bensì non è senza errori.
