Questa è una riflessione che si basa sull’osservazione del trend climatico osservato in questi ultimi anni in Val Padana.
IL CLIMA – Innanzitutto, il clima di questa ampia area è continentale umido, con una piovosità media che oscilla dai 500/600 mm di parte della Romagna ai 1200/1500 millimetri della pianura friulana. Altresì sono numerosi i giorni di pioggia, e l’umidità del semestre freddo è molto accentuata, con connotati di modesta rigidità, con vari giorni di neve e molti con gelo.
LA VARIAZIONE – Durante le ultime stagioni estive, i continui flussi di aria calda e secca dal Nord Africa spingono verso nord il flusso umido oceanico, con la conseguenza che la piovosità estiva del Nord Italia è diminuita sia come numero di giorni di pioggia che come precipitazioni accumulate. Il tutto è associato a forti anomalie termiche positive. In parole semplici, le estati sono più calde che in passato e caratterizzate da scarse piogge. Per altro, le ultime due estati hanno visto un diffuso ingiallimento dei prati erbosi anche nell’alta pianura.
INVERNO – Variazioni si osservano anche negli inverni, con precipitazioni abbondanti e periodi secchi di breve durata. L’inverno dovrebbe essere per la Valle Padana la stagione con la minor piovosità dell’anno, ma in questi anni la stagione più asciutta sta diventando l’estate.
NO – Nel suo insieme, il clima padano di questi anni non è divenuto mediterraneo, anche se alcune sue caratteristiche di tal clima sono riconoscibili.
COSA AVVIENE – A grandi linee, la definizione di clima mediterraneo vede estati calde e prive di piogge, inverni miti e piovosi. Possiamo trovare tal clima in parte della California e nel sud est dell’Australia.

In Val Padana gli inverni sono ancora troppo freddi per esser considerati mediterranei, mentre l’estate con poca pioggia e calda può avere familiarità con il clima mediterraneo, ma i fugaci temporali, non di rado violenti, non sono tipici del clima mediterraneo.
CAUSE: ITCZ – L’Africa Intertropical Front o ITCZ è una linea di demarcazione (linea di convergenza) tra clima sahariano e tropicale umido. E’ la linea delle piogge che sale verso nord dalle regioni equatoriali e porta la pioggia nel sud del Sahara dove è presente il clima della savana.
ANOMALIA ITCZ – La linea di convergenza tende a salire spesso più verso nord rispetto al passato, ed in Europa riversa aria sahariana nel Mediterraneo (come è normale che succeda), ma anche molto più a nord verso la Francia, l’Europa centrale e quindi il Nord Italia.
L’aria secca del Sahara è la causa della siccità estiva del Mar Mediterraneo, ma sempre più anche delle scarsissime piogge della Val Padana.
CONSEGUENZE – La frequente formazione dell’anticiclone africano che trasporta verso nord aria molto secca e calda in quota è la causa della siccità estiva e del caldo estremo.
Le ondate di calore estive sono ormai frequenti non solo al Nord Italia, ma anche in tutta l’Europa centrale e la Francia. Non sappiamo (gli scienziati affermano di sì) se questo sarà un cambiamento climatico persistente anche nei prossimi anni, il dato di fatto è che le previsioni meteo per i prossimi giorni, anche quest’anno puntualmente confermano questa tendenza.