Ed eccoci in piena Primavera, stagione del risveglio vegetativo dopo l’inverno. Ma quella che è venuta ormai una decina di giorni fa è una maledetta Primavera.
La Primavera è una stagione dal clima umido, fresco, variabile, che alterna giornate soleggiate a quelle piovose. La temperatura diurna diventa mite, ma non troppo, quantomeno a marzo.
E si, a marzo, perché è a marzo che siamo, eppure la temperatura che si registra nelle regioni interne, quelle che più velocemente si riscaldano sotto il sole, è salita a livelli eccezionali, ritoccando anche alcuni record di caldo. E si, i record di caldo, quelli li.
Ci troviamo ancora di fronte ad un eccesso climatico, l’ennesimo che viviamo da tempo. Siamo piombati da un finto inverno ad una Primavera brevissima, che in alcune località ha già avuto un preludio estivo.
In natura queste botte di caldo producono un rapido, incipiente risveglio vegetativo. Gli animali, specie i volatili e molte specie vulnerabili alla mutevolezza climatica, sono disorientate dal tempo atmosferico che fa, e lo saranno ancor più con il cambiamento del tempo che si avvertirà nel fine settimana, quando la temperatura su alcune località di pianura scenderà di 10 gradi, ma di oltre 15 gradi sui monti.
Non verrà un’ondata di freddo, bensì ci avvicineremo alla normalità delle temperature tipiche di marzo, perché questi giorni abbiamo valori che sono più consoni a maggio.
Mi direte che in altri Continenti il clima muta rapidamente, ma da loro ci sono abituati, noi no. Suvvia, il valzer dei raffreddori riaprirà le danze. Le gemme delle piante che si sono spogliate dal loro abito invernale prematuramente, si imbatteranno con la pioggia, il vento e la grandine. Ed allora mi viene da dire “maledetta Primavera, che fretta c’era”.